Ecco il valore attuale dei gettoni d’oro vinti in TV: potresti avere un tesoro in casa?

Negli ultimi decenni, i gettoni d’oro sono diventati il simbolo per eccellenza delle vincite nei quiz televisivi italiani. Ma quanto sono ancora preziosi oggi questi piccoli lingotti? E chi custodisce in casa i gettoni vinti in passato, può davvero considerarsi in possesso di un tesoro? Analizziamo il valore attuale dei gettoni d’oro, le modalità di calcolo, le insidie fiscali e i passaggi pratici che impattano sulla cifra finale incassabile.

Com’è composto il valore reale dei gettoni d’oro

I gettoni d’oro utilizzati per i premi TV sono normalmente prodotti in oro 18 carati (vali a dire 750 parti di oro puro su 1.000) e pesano ciascuno tra 8 e 10 grammi secondo le diverse emissioni e la prassi dei vari programmi. Il valore del singolo gettone parte dunque da una base fisica concreta, ovvero il prezzo dell’oro sul mercato al momento della sua produzione e consegna al vincitore.

Stando alle quotazioni di giugno 2025, l’oro ha raggiunto uno dei suoi massimi storici: circa 93 euro al grammo. Un gettone d’oro da 10 grammi vale quindi sul mercato della materia prima oltre 900 euro lordi. Tuttavia, i gettoni dei quiz italiani, rifiniti in 18 carati, hanno un peso d’oro puro leggermente inferiore e il valore effettivo (al netto delle impurità) di un esemplare da 10 grammi si aggira attorno ai 700 euro.

Le variabili che influenzano la valutazione

Chi custodisce in casa dei gettoni d’oro deve però considerare alcuni fattori che abbassano il valore nominale rispetto alla quotazione “pura” dell’oro:

  • Tipo di oro: I gettoni non sono in oro puro (24 carati) ma in 18 carati.
  • Tasse e trattenute fiscali: sulle vincite si applicano l’IVA del 22% e una ritenuta d’imposta del 20%.
  • Costi di fusione e di rivendita: di norma bisogna considerare una perdita ulteriore del 5% per la conversione in denaro.
  • Fluttuazioni del prezzo dell’oro: il valore può aumentare o diminuire in base all’andamento dei mercati finanziari mondiali.

Queste variabili impediscono di ottenere il 100% del valore “di listino” dell’oro contenuto nei gettoni. Anzi, in molti casi il valore effettivamente realizzato può risultare inferiore anche del 35% rispetto al premio annuncio.

Un caso concreto: quanto resta davvero di una vincita?

Supponiamo di aver vinto 100.000 euro in gettoni d’oro in un quiz TV. La realtà nasconde numerosi scaglioni di detrazione che incidono pesantemente sul valore finale della somma realizzabile:

  • Si parte sottraendo l’IVA al 22%: il valore scende a circa 82.000 euro.
  • Si applica una ritenuta d’imposta del 20% sul già decurtato valore: si arriva a circa 65.600 euro.
  • Infine, se il vincitore decide di vendere subito i gettoni (ad esempio, al Banco Metalli), subisce una perdita ulteriore del 5% circa; il valore netto totale si aggira sui 62.500 euro.

Come evidenziano le fonti più recenti, la perdita può oscillare tra il 35% e il 40% rispetto alla cifra “di copertina” della trasmissione televisiva. Quindi, anche se sommariamente in linea con la quotazione dell’oro, il valore effettivo dei gettoni consegnati ai vincitori è notevolmente inferiore a quello inizialmente annunciato dal conduttore in trasmissione.

Tutte le criticità della riscossione: tempi, rischi e spese

Non va dimenticato che il percorso di riscossione dei gettoni d’oro non è certo immediato. Dopo la vittoria, infatti, la procedura prevede anche lunghi tempi di attesa (fino a sei mesi) fra la produzione e la consegna dei gettoni, durante i quali il valore dell’oro può mutare sensibilmente. Solo al termine di questo periodo il vincitore riceve fisicamente i gettoni e può scegliere se e come monetizzarli.

Esistono poi costi pratici spesso sottovalutati:

  • Commissioni del Banco Metalli per la conversione in denaro.
  • Spese di trasporto assicurato se il valore dei gettoni supera 20.000 euro.
  • Spese di vendita nel caso ci si rivolga a negozi di compro oro privati piuttosto che al canale bancario centrale.

Dal punto di vista fiscale, i gettoni d’oro si configurano come un caso particolare di premi in natura, regolamentati da normative fiscali molto precise. Ogni fase – dall’applicazione dell’IVA, all’emissione dei gettoni, alla ritenuta d’imposta – ha effetti diretti sul valore finale, che spesso viene percepito in modo fortemente ridimensionato rispetto a quanto ci si può aspettare guardando la cifra proposta in TV.

Cos’è davvero un gettone d’oro: storia, curiosità e prospettive

La tradizione di pagare i montepremi TV in gettoni d’oro affonda le sue radici nella storia televisiva italiana. Questa prassi iniziò per motivi fiscali e organizzativi, permettendo alle reti di dilazionare i pagamenti e ridurre l’esborso immediato tramite la detrazione dell’IVA. Dal punto di vista legale, oggi sarebbe possibile pagare i vincitori anche in denaro contante, come avviene di rado dal 2018, dopo una sentenza del TAR del Lazio. Tuttavia, per motivi di praticità e fiscalità, la quasi totalità dei quiz italiani continua a optare per i gettoni.

Chi possiede gettoni d’oro, in particolare quelli di datata emissione, può trovarsi tra le mani un oggetto di valore storico oltre che materiale, apprezzabile anche ai fini collezionistici. Tuttavia, il valore dell’oro rimane il parametro fondamentale, soggetto alle oscillazioni del mercato e alla levatura del titolo dell’oro stesso (ossia al suo grado di purezza).

In sintesi, chi possiede o ha conservato premi in gettoni d’oro deve considerare tutte le variabili elencate per valutarne correttamente il valore reale odierno. In un periodo in cui l’oro viaggia su quotazioni storicamente elevate, ogni gettone può rappresentare un piccolo tesoro, ma il vero incasso sarà influenzato da molteplici fattori tecnici, fiscali e di mercato. Informarsi e rivolgersi a professionisti del settore rimane il modo migliore per non rimanere delusi dalle aspettative iniziali.

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