Negli ultimi anni, il mercato dell’oro ha registrato oscillazioni significative, influenzando in modo diretto il valore dei celebri gettoni d’oro utilizzati in concorsi televisivi e premi. Questo fenomeno è particolarmente rilevante per chi si trova a dover convertire in denaro il corrispettivo di premi importanti, come nel caso di un vincitore cui spettino 100.000 euro in gettoni: il valore effettivo che si ottiene può variare notevolmente rispetto alla cifra dichiarata, a causa di una molteplicità di fattori legati sia alla quotazione dell’oro sia al sistema fiscale italiano.
Quotazione attuale dell’oro e valore di conversione
Alla data di giugno 2025, il prezzo dell’oro sul mercato italiano è salito a circa 93 euro per grammo, uno dei valori più alti degli ultimi anni. Tuttavia, i gettoni d’oro usualmente impiegati come premi non sono di oro puro, ma realizzati in oro 18 carati, riconoscibile anche come oro 750 (che significa che il 75% del peso del gettone è effettivamente oro, mentre il restante 25% è rappresentato da altri metalli). Ogni gettone pesa generalmente tra gli 8 e i 10 grammi, raggiungendo così un valore lordo che oscilla tra i 650 e i 700 euro ciascuno per un gettone da 10 grammi, calcolando esclusivamente la quantità di oro puro in suo possesso.
Questa distinzione è fondamentale, poiché il mercato dell’oro valuta il prezioso metallo in riferimento alla sua purezza; un titolo di oro 24 carati, come quello delle monete da investimento, equivale al 100% della quotazione corrente, mentre un titolo di 18 carati verrà pagato proporzionalmente di meno.
La tassazione e le trattenute fiscali sui gettoni d’oro
Quando si riceve un premio dichiarato come 100.000 euro in gettoni d’oro, la cifra effettivamente ricevuta subisce una serie di importanti deduzioni fiscali e imposte, spesso trascurate durante la comunicazione del premio stesso nei media. La prima trattenuta fondamentale è l’IVA, attualmente fissata al 22%. Nel caso specifico di 100.000 euro, l’IVA porta il valore netto a circa 82.000 euro.
Segue poi una ritenuta d’imposta del 20% applicata alla cifra già decurtata dall’IVA, che riduce ulteriormente il valore ottenibile dal premio. Alla fine di questo processo, la cifra che il vincitore può effettivamente considerare propria corrisponde a circa 65.600 euro. Questa somma rappresenta la base lorda prima di eventuali ulteriori spese legate alla conversione materiale dei gettoni in denaro contante.
- Detrazione IVA 22%: 100.000 euro ? 82.000 euro
- Ritenuta d’imposta 20%: 82.000 euro ? 65.600 euro
- Ulteriori costi (commissioni, trasporto, perdita di valore) possibili sino al 5%
Le variabili del mercato e le spese occulte
Oltre alle tasse, il valore dei gettoni d’oro è influenzato dalla fluttuazione quotidiana della quotazione dell’oro. Nei sei mesi che possono intercorrere tra la vincita e la consegna effettiva, la quotazione può cambiare sia a vantaggio sia a svantaggio del vincitore. Inoltre, la scelta di vendere i gettoni al Banco Metalli implica spesso la trattenuta di una commissione aggiuntiva, generalmente attorno al 5%, che riduce ulteriormente il ricavato finale. In caso di vendita altrove, sono possibili anche spese di trasporto o assicurazione, soprattutto per importi che superano i 20.000 euro.
È importante evidenziare che la maggiore parte dei gettoni in circolazione proviene da premi emessi su territorio italiano, e quindi sono in oro 18 carati; solo in rare eccezioni, come per il servizio pubblico nazionale, possono essere previsti gettoni realizzati in oro 24 carati, i quali quindi avranno un valore unitario superiore, ma costituiscono una percentuale minoritaria sul totale delle emissioni.
Implicazioni economiche e consigli pratici
Alla luce di questi dati, il valore reale di 100.000 euro in gettoni d’oro nel 2025 è significativamente inferiore alla cifra nominale originaria. Chiunque si trovi a dover gestire una somma di questa entità in gettoni dovrebbe prima valutare attentamente il momento di vendita, osservando il trend della quotazione dell’oro. Una crescita del valore del metallo può compensare – almeno parzialmente – le trattenute, ma una fase di ribasso potrebbe accentuare ancor più la perdita rispetto al valore iniziale del premio.
In più, occorre mettere in conto le seguenti considerazioni pratiche:
- Pianificare la vendita attraverso strumenti ufficiali o rivenditori affidabili, preferendo canali che assicurino un prezzo trasparente e in linea con la quotazione di mercato.
- Richiedere sempre il dettaglio di tutte le commissioni e spese applicate sia dal Banco Metalli sia da intermediari.
- Valutare la possibilità di trattenere i gettoni in attesa di un miglioramento della quotazione, tenendo conto però dell’incertezza tipica dei mercati.
- Essere consapevoli che la liquidità dell’oro sotto forma di gettoni può essere inferiore rispetto ad altri strumenti (come lingotti o monete bullion), specie se si desidera realizzare la somma in tempi brevi.
Considerando l’andamento del mercato aurifero attuale, chi ha la possibilità di incassare premi in gettoni tra giugno e luglio 2025 si trova comunque in una fase favorevole rispetto agli anni precedenti, ma resta fondamentale avere una chiara informazione sulle deduzioni fiscali e sui costi nascosti che il sistema italiano impone sulla conversione dell’oro.
In conclusione, pur apparendo una scelta sicura e di valore rispetto alla mera corresponsione di denaro contante, i gettoni d’oro sono soggetti non solo alle fluttuazioni finanziarie internazionali ma anche a una serie consistente di imposte e oneri che possono ridurre sensibilmente il potere d’acquisto reale del loro equivalente in euro.