Chi soffre di reflusso gastroesofageo spesso si trova a dover rinunciare, almeno in parte, a determinati tipi di frutta che possono peggiorare i sintomi come bruciore di stomaco, acidità e rigurgiti acidi. Sebbene la frutta sia considerata in generale un alimento benefico, non tutta è adatta nei casi di disturbi acidi dello stomaco. L’importanza della gestione alimentare è fondamentale per ridurre l’irritazione dell’esofago e prevenire il peggioramento dei sintomi. Tra gli alimenti più discussi sull’argomento spiccano quattro frutti in particolare che dovrebbero essere limitati, o addirittura evitati, da chi soffre di questa condizione.
Perché alcuni tipi di frutta peggiorano il reflusso
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, provocando irritazione e fastidio. Molti tipi di frutta acida sono sconsigliati poiché possono:
- Irritare la mucosa esofagea già infiammata a causa dell’acidità e aumentare la sensazione di bruciore.
- Favorire il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago, facilitando così la risalita dei succhi gastrici.
- Aumentare la produzione di acido cloridrico nello stomaco, aggravando i sintomi.
Non solo, il consumo di questi frutti, sia freschi che sotto forma di succhi, può peggiorare ulteriormente il disagio se assunto a stomaco vuoto o in quantità eccessive. La reazione negativa è dovuta principalmente alla loro alta acidità o presenza di determinate sostanze che favoriscono l’irritazione gastroesofagea.
I quattro frutti da evitare in caso di reflusso
Sulla base delle indicazioni di specialisti e fonti cliniche, i quattro principali tipi di frutta che dovrebbero essere moderatamente consumati o evitati in caso di reflusso sono:
- Arancia: Reputata uno dei frutti più acidi, contiene acido citrico in quantità elevate, capace di aumentare l’acidità gastrica e irritare la mucosa dello stomaco e dell’esofago. Il consumo regolare di arance, sia come frutto intero che come succo, è fortemente sconsigliato a chi soffre di reflusso gastroesofageo, poiché può causare bruciore e disagio immediato.
- Limone: Questo agrume, spesso utilizzato per aromatizzare le pietanze o come bevanda, ha un (contenuto di acidità) persino superiore a quello di molte altre frutte. L’aggiunta di succo di limone o limonate alla dieta può accentuare i sintomi legati al reflusso, pertanto è meglio evitarlo, così come i prodotti che lo contengono.
- Pompelmo: Altamente acido, viene spesso citato come frutto da evitare per chi soffre di irritazioni gastriche o infiammazioni. Anche il pompelmo stimola la produzione di acido nello stomaco, peggiorando il quadro dei disturbi e favorendo la comparsa di sintomi dolorosi.
- Frutti di bosco: In particolare il mirtillo rosso, ma anche altri frutti di bosco e le fragole, sono spesso indicati come alimenti da limitare. Nonostante il loro valore antiossidante, presentano una certa acidità naturale che può non essere adatta a chi soffre di reflusso gastroesofageo.
È bene rimarcare che l’intolleranza a questi frutti può variare da persona a persona; tuttavia, le linee guida nutrizionali raccomandano precauzione e preferenza verso alimenti meno acidi.
Alternative sicure e consigli pratici per chi soffre di reflusso
Per chi soffre di reflusso, la scelta della frutta può essere effettuata prestando attenzione ai livelli di acidità. Tra le varietà generalmente considerate sicure e spesso consigliate, vi sono:
- Pera, considerata un frutto “zuccherino” con bassi livelli di acidità e ottime proprietà lenitive per la mucosa gastrica
- Mela dolce, soprattutto se sbucciata, da preferire alle varietà più aspre
- Banana, grazie al suo potere alcalinizzante e alla capacità di rivestire e proteggere le pareti dello stomaco
Oltre alla scelta dei frutti, per limitare i disagi è importante seguire alcune semplici regole:
- Consumare porzioni moderate e mai a stomaco vuoto
- Prediligere frutta ben matura, evitando quella acerba che può aumentare l’acidità
- Alternare la frutta cruda con quella cotta (ad esempio, mele cotte o pere al forno)
- Evita le spremute di agrumi o centrifughe miste con frutti acidi
Attenzione anche alla frutta secca: quella ricca di grassi e proteine, come noci e arachidi, può peggiorare l’acidità e va consumata con moderazione.
Quando rivolgersi a uno specialista e importanza della dieta personalizzata
Se i sintomi del reflusso persistono o peggiorano nonostante l’eliminazione di questi frutti dalla dieta, è consigliabile rivolgersi a un gastroenterologo. Uno specialista può valutare, attraverso esami diagnostici specifici, il grado di infiammazione esofagea e suggerire un regime alimentare specifico, magari integrando terapie farmacologiche mirate. L’approccio personalizzato è fondamentale perché le reazioni agli alimenti sono spesso soggettive e influenzate da altri fattori come lo stress, la presenza di altre patologie digestive e lo stile di vita.
Occorre ricordare che, in generale, una dieta povera di grassi, ricca di fibre, e con particolare attenzione alla scelta della frutta può contribuire a una migliore gestione della patologia. Eliminare del tutto alcune varietà di frutta dal proprio regime alimentare può sembrare una limitazione, ma permette di alleviare i disturbi e migliorare la qualità della vita nei soggetti sensibili.